PNRR Palermo, a rischio 63 milioni per rigenerazione urbana
Entro il 30 luglio 2023 dovranno essere aggiudicati i tre interventi finanziati con 20 milioni del PNRR per la rigenerazione urbana: dalla riqualificazione della foce del fiume Oreto e di un primo tratto della costa sud al recupero dell’approdo storico a Vergine Maria, al primo stralcio del Parco Turrisi.
Stessa scadenza è prevista per i Piani Urbani Integrati, con la riqualificazione della costa sud di Palermo per 43 milioni di euro. Purtroppo queste scadenze non verranno rispettate e il Comune di Palermo rischia di perdere ben 63 milioni del PNRR. Si tratta infatti di interventi complessi che hanno qualche fisiologico mese di ritardo.
Per questa ragione, insieme alla Senatrice Dolores Bevilacqua, abbiamo depositato due interrogazioni al Senato per salvare questi finanziamenti per Palermo, specie considerando la facilità con la quale in questa vicenda si può intervenire: l’impegno con l’Europa, infatti, è di completare almeno una parte degli interventi entro la prima metà del 2026. La scadenza per l’aggiudicazione lavori nei prossimi mesi è una mera volontà politica, basterebbe una modifica del decreto ministeriale per prorogare i tempi, senza alterare in alcun caso gli impegni presi con l’UE.
Sia dunque chiaro ai cittadini che se i soldi dovessero essere sottratti alla città, sarebbe per esclusiva responsabilità del Governo Meloni. Portiamo questo caso in Parlamento per chiedere garanzie rispetto alla tutela dei 63 milioni per Palermo e di centinaia di altri interventi al Mezzogiorno. La clausola del 40% non può essere solo uno slogan, va applicata concretamente, utilizzando ogni strumento per realizzare gli interventi.
Abbiamo anche trasmesso una nota all’Amministrazione Lagalla e depositato un atto per il tramite del nostro gruppo consiliare per sollecitare un intervento politico sul Governo nazionale per concordare il percorso e salvaguardare queste risorse. Dopo essere stati protagonisti nel reperire questi finanziamenti, continuiamo a tifare per la città e stiamo indicando a livello istituzionale soluzioni concrete che speriamo possano essere accolte.
Nei prossimi giorni chiederemo contezza al Ministero dell’interno rispetto alla discrasia tra il termine del 30 luglio, previsto dai decreti ministeriale, e quello del 30 settembre, pubblicato sulla pagina ufficiale PNRR del Ministero stesso.