Centrale Unica di Committenza in scadenza, grave immobilismo del Governo regionale
Il Governo regionale è chiamato a gestire tra le sua attività un copioso numero di gare di appalto per acquisto di beni e servizi. Una sfida che risulta già particolarmente complessa disponendo di strutture che operano in condizioni di massima efficienza. Peccato che la struttura amministrativa che rappresenta il perno del sistema regionale rispetto all’attuazione dei contratti pubblici risulti temporanea, con l’imminente scadenza fissata al prossimo mese, e appaia soprattutto non dotata delle risorse necessarie a funzionare adeguatamente.
Ad oggi il Governo regionale, nonostante gli impegni presi in aula lo scorso settembre, non ha ancora ottemperato a provvedere alla tempestiva proroga.
Per questa ragione, ho depositato una interrogazione indirizzata al Presidente Schifani e all’Assessore all’economia Falcone per sapere come ed entro quali tempistiche intendano superare la situazione temporanea esistente dal 2019, rendendo la Centrale Unica di Committenza una struttura autonoma e permanente della Regione siciliana. Ho chiesto inoltre che venga fatta chiarezza sulle modalità che si adotteranno e su quali risorse finanziarie verranno destinate alla formazione e al rafforzamento della sua capacità amministrativa, superando anche le numerose criticità segnalate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione. Come gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle Sicilia, abbiamo anche fatto approvare un emendamento ottenendo il potenziamento di questa struttura e dunque ci aspettiamo che adesso la Regione sia conseguente.
Trovo sia totalmente inutile parlare positivamente di fondi e cospicue risorse da utilizzare quando non sussistono i presupposti per poterne osservare i risultati, visto che la struttura che dovrebbe occuparsi di queste gare pubbliche regionali non è in realtà messa nelle condizioni di operare.