Rifiuti radioattivi: qualche chiarimento
Tra ieri e stamattina ho letto di tutto sulla proposta di carta nazionale dei siti idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Media e politici che attaccano il Governo denunciando di voler trasformare la Sicilia in una discarica di rifiuti radioattivi. Innanzitutto mi fa sorridere che alcuni di quelli che si stanno stracciando le vesti nelle ultime 24 ore sono gli stessi che volevano il ritorno all’energia nucleare in Italia e che hanno visto abrogare le loro norme col referendum del 2011: Lega nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia (allora uniti nella Casa delle libertà), autonomisti ex MPA. Ma procediamo per ordine con qualche chiarimento.
A COSA SERVE IL DEPOSITO NAZIONALE
I rifiuti radioattivi, che si producono ogni giorno, sono reagenti farmaceutici, diagnostica e terapie nucleari, radiografie industriali, ceneri di carbone, teste di parafulmine e persino i rilevatori di fumo che lampeggiano sul soffitto. Ad oggi, in assenza del deposito nazionale e del polo tecnologico, sono stoccati in depositi temporanei – e poco sicuri – in giro per l’Italia (Sicilia inclusa).