A rischio risorse PNRR per le Città metropolitane: richiesto intervento in Parlamento
Nell’ambito del PNRR sono previsti oltre 2 miliardi e mezzo destinati alle Città metropolitane per i piani urbani integrati. Purtroppo si tratta di risorse che rischiano di perdersi entro pochi mesi – almeno per ciò che riguarda le Città metropolitane siciliane – a causa del prematuro termine di tempo previsto a inizio marzo 2022 per la presentazione di progetti preliminari dal valore minimo di 50 milioni per ente.
Non è ipotizzabile che strutture tecniche in sofferenza possano predisporre progetti preliminari dal valore così elevato in così poco tempo. Bene che il Governo cerchi di correre con tempistiche stringenti ma questo sforzo rischia di essere vano se compromette l’utilizzo delle risorse ed acuisce ulteriormente i divari territoriali, in barba all’impegno da tutti condiviso di assegnare al Mezzogiorno almeno il 40% dei fondi. Peraltro la scadenza concordata con la Commissione Europea per l’approvazione di tali piani é il 31 dicembre 2022, bisogna utilizzare tutto il tempo disponibile, supportando adeguatamente gli enti locali, ad esempio col tempestivo intervento di Cassa depositi e prestiti.
Come Movimento 5 stelle abbiamo presentato un emendamento a mia prima firma al decreto PNRR in conversione alla Camera dei deputati e trovato ampia condivisione da parte delle forze parlamentari con il parere approvato in VIII commissione. Confidiamo in un’apertura da parte del Governo per trovare soluzioni concrete e fare in maniera tale che i buoni propositi su PNRR e Mezzogiorno non so rivelino, già alla prima curva, l’ennesima occasione persa e un elemento di frattura nel Paese.
Durante l’audizione in VIII commissione del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, sugli indirizzi e le azioni necessarie per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle aree urbane, sono intervenuto per porre l’attenzione sulla necessità di salvaguardare e garantire l’utilizzo di queste risorse. Nel video trovate il mio intervento e a seguire la replica del Ministro.