Alessandra Todde, Presidente della Sardegna
Alessandra Todde del Movimento 5 stelle è stata eletta Presidente della Regione in Sardegna.
- Non conosco la situazione sarda ma come semplice osservatore ecco alcune brevi considerazioni.
Merito va riconosciuto ad Alessandra Todde di aver saputo far convergere su di sé una proposta politica ritenuta credibile sul territorio e sostenuta lealmente da PD-Verdi-Sinistra e Liste civiche. - Merito va riconosciuto a Conte di aver costruito e ”difeso” col PD a Roma tale soluzione, senza stare a guardare internamente ad eventuali polemiche sul mandato in corso della Todde come deputata nazionale.
- La Schlein ha compreso che il modello delle forze che hanno sostenuto lealmente il Governo Conte II é quello su cui si può costruire e investire, senza guardare a chi si autodefinisce terzo polo e riformista ma che passa tutto il tempo a strizzare l’occhio al centrodestra (facendo di tutto per farlo vincere, come con la candidatura di Soru) e ad attaccare Conte e il M5S.
- I dati attuali (mancano poche sezioni) dicono che ci sono stati quasi 4 punti percentuali (decisivi) nel centrodestra di voto disgiunto, la maggior parte dei quali a favore della Todde. Questo disgiunto era nell’aria da giorni, come ritorsione della Lega (e del suo presidente uscente della Regione non ricandidato) contro la Meloni che ha imposto il suo candidato, un sindaco detestato nella città di cui è sindaco. Questa è la cifra trasversale del centrodestra oggi: hanno talmente poca passione civica e slancio collettivo che sono tenuti insieme solo dalla gestione del potere in una logica di forza. E non essendo legati da un particolare visione di come costruire il futuro, gestiscono solo le dinamiche di potere in maniera conflittuale e a tratti infantile. È facile fare analogia con quanto é recentemente accaduto in Sicilia: la partita sulle nomine politiche nella Sanità ha innescato una slavina in cui in due settimane la maggioranza di Schifani é andata sotto 2 volte con norme da loro stessi proposte (la “salva-ineleggibili” e il ritorno a voto nelle ex Province).
Oggi è sicuramente un giorno politicamente positivo per chi, come me, pensa che questo centrodestra sia un danno per il Paese. E non perché temo la deriva autoritaria ma perché hanno nel dna solo raccolta del consenso finalizzata e tramite la gestione del potere.
Ma di strada da fare ce n’è ancora molta, a partire dalle elezioni europee.