Tram Palermo, interpellanza al Ministro per il Sud
Con una interpellanza al Ministro per il Sud, come Movimento 5 Stelle abbiamo chiesto di mettere in discussione il progetto per le nuove linee del tram di Palermo, anche al fine di scongiurare un consistente danno erariale.
Abbiamo interpellato il Ministro Provenzano perché non vogliamo che i 198 milioni di euro inseriti nel Patto per Palermo si perdano in un tunnel amministrativo e giudiziario. La Commissione Europea potrebbe aprire un contenzioso, chiedendo la restituzione del finanziamento erogato qualche anno fa per la realizzazione delle prime tratte del tram a Palermo. L’art. 57 del Regolamento CE n. 1083 del 2006 tutela la durabilità dell’investimento europeo, vietando modifiche nei primi 5 anni. In questo caso già nei due anni successivi al collaudo, il Comune ha ideato una sostanziale modifica con l’approvazione del progetto delle nuove linee a seguito del concorso di idee. In particolare si prevede la dismissione del terminal Notarbartolo e la traslazione dei binari, oltre all’eliminazione di barriere e catenarie e alla connessa modifica dei convogli per adattarli alla nuova infrastruttura. Questa situazione merita un’attenta analisi ministeriale che non può prescindere dalla pesante e ulteriore vicenda giudiziaria che vede coinvolto l’ex dirigente comunale, Mario Li Castri, già presidente della commissione giudicatrice del concorso di idee che ha individuato il progetto delle nuove linee del tram, nonché rappresentante del Comune di Palermo nella fase di definizione e avvio del Patto per Palermo.
Nell’interpellanza, sottoscritta anche dai deputati Aldo Penna, Valentina D’Orso, Roberta Alaimo e Giorgio Trizzino, vengono evidenziate ulteriori criticità nel contenzioso esistente presso la Giustizia amministrativa a seguito del ricorso da parte di Confcommercio e del Comitato #PerPalermo, nelle autorizzazioni ambientali e nelle attenzioni da parte della Commissione Europea.
Considerando la complessità della situazione e la rilevanza dell’investimento, abbiamo chiesto una tempestiva e approfondita istruttoria da parte degli uffici competenti. Abbiamo dimostrato in meno di due anni di Governo di essere in prima linea nello sblocco e nella realizzazione degli investimenti infrastrutturali del capoluogo siciliano (ex fondi Gescal per le periferie, anello ferroviario, Cittadella della Polizia di Boccadifalco, polo scolastico di via Cirincione a Brancaccio, riavvio manutenzione strade provinciali), ma riteniamo che in un momento così delicato per la città e per l’intero Paese si debba valutare con attenzione prima di trasformare i quartieri del centro in un nuovo infinito cantiere senza valutare opzioni alternative ben più immediate ed efficaci come, solo a titolo di esempio, l’acquisto di una flotta di autobus ecologici e il completamento della tratta di tram da Calatafimi fino alla Stazione centrale.